Kurayami

I nichilisti si mangiano i bambini.

Uno spettro si aggira per l'Europa: lo spettro del nichilismo.

Ho sempre avuto un'affinità verso il Nichilismo, perlomeno in quello esistenziale e morale, che prende coscienza del fatto che la morale sia soggettiva e che muti nel tempo assieme alla società e di come non esista un qualcosa che possiamo definire come “il significato della vita”.

Per quanto esse non siano parte dell'Ateismo sono convinto che hanno molto in comune con esso; si trattano di palesi ovvietà, in alcune parti pure dimostrate, che fanno paura a molte persone, in particolare a quelle persone che hanno ancora una grande difficoltà a vivere in mancanza di Fede.

La Fede. Quella bella parola che viene usata per rendere onore al bigottismo, all'ignoranza, alla sudditanza, alla cieca presunzione di “Verità” che può spingere le persone a compiere i più terribili atti con un'angosciante innocenza e superbia.

Quelle persone potranno pure temere chi si costruisce la propria morale con le proprie mani, ma io ho più paura invece di chi riceve una morale da terzi per poi ritenerla assoluta. Chi è conscio che la morale è soggettiva può prenderne atto, può evolverla assieme alla società, può plasmarla in modo che essa sia più coerente e positiva per come l'individuo si interfaccia alla realtà, ma chi invece pensa di essere in possesso di una indiscutibile “Verità”, di una morale assoluta, nel migliore dei casi si comporterà da ottuso e passerà la vita a reprimere gli altri, nella peggiore ci scappa il morto.

Quante volte sull'internet si sente parlare di persone religiose che attaccano l'Ateismo con affermazioni come: Se non hanno un Dio, cosa li ferma dall'uccidere?

Non è una domanda che dovrebbe farci paura? Se la morale “assoluta” affermasse che uccidere sia morale, mi chiederei cosa fermerebbe un credente dall'uccidere, visto che l'unica cosa che li fermava era un esplicito divieto da parte della propria credenza. Del Nichilista non mi preoccuperei, perché so che la sua morale non ha niente di assoluto essendo il prodotto di un ragionamento e non di un indottrinamento, e nel caso di bisogno posso semplicemente parlarci.

Ma ovviamente il Nichilismo non viene rappresentato in questo modo, non viene analizzato e criticato per la sua definizione, ma si creano racconti e falsi miti in modo da rappresentarla di fronte ai credenti come la manifestazione di un Peccato Capitale: L'accidia.

Un Peccato che crea un vuoto nell'individuo dando origine a ogni forma di male (la politica, la droga, lo sport, il denaro), vuoto che l'individuo tenta in ogni modo di colmare senza mai saziarsi finendo soltanto per farsi del male.

Un bel racconto, per le persone abituate a farsela raccontare.

Peccato che solo perché qualcuno è in grado di scrivere un qualcosa non significa che quanto ha scritto sia vero. Ma per molte persone questo è un concetto molto difficile da comprendere, come c'è chi leggendo su internet della scoperta di un ufo pone la propria fede in quelle parole, c'è chi leggendo le frasi di un filosofo in un sito parodia ispirato all'UAAR pone la sua fede in essa:

quello stupore che assicura l'emozione della novità, senza cui la vita sarebbe noia mortale, per cui Dio ci si impone come la struggente attrattiva del reale, dell'essere; per quel brivido della ragione per cui Dio appare come la consistenza che ci mantiene sopra l'abisso del niente; per quella dipendenza inevitabile dagli avvenimenti, per cui Dio ci determina come Destino, se poi le persone disprezzano la filosofia considerandola un modo per sparare cazzate con fare forbito, sapete a chi dare la colpa.