Kurayami

I morti non riposano.

Oggi è morto Piero Angela: divulgatore scientifico, saggista, conduttore e fra i fondatori del CICAP. Ha passato la vita a combattere contro l'ignoranza, dando un contributo sia nazionale che internazionale, e la prima frase che gli viene rivolta, da morto, è stata un "Buon viaggio papà". Ho l'amaro in bocca.

Voglio mettere fin da subito le cose in chiaro, il mio sfogo non è altro che l'accanirsi di un avvoltoio su un cadavere per il semplice gusto della polemica. Voglio fare una riflessione, non un accusa, anticipando un qualcosa che un giorno accadrà pure a me.

Dare l'addio a una persona che ha passato la vita a combattere contro l'ignoranza con un termine che rimanda alla superstizione, per quanto usato spesso più come un modo di dire, è un insulto quanto se non più pisciargli sulla bara il giorno stesso del suo funerale.

Trovo molto fastidiosa l'idea che nel momento della propria morte, nel momento in cui si smette di esistere e in cui non si può far altro che tacere, si veda subito questo calpestamento di tutto ciò che si era costruito. Non ho ovviamente idea di quali fossero le posizioni di Piero Angela sull'argomento, ma questa è la reazione che mi ha suscitato, l'avere le posizioni del figlio che vengono imposte al padre. Piero Angela non sta viaggiando. Piero Angela ha smesso di esistere e il suo corpo si starà deteriorando da qualche parte oppure è già polvere e fumo a causa di una cremazione.

Mettiamo fine alla vita di Piero Angela in modo degno: accettiamo la realtà.