Kurayami

La violenza della morale.

16 giugno 2023 - Incidente d'auto, coinvolti Youtubers e morto un bambino. In uno stato con una popolazione di 60 milioni di persone dove avvengono al giorno 500 incidenti d'auto per questo caso c'è l'allarme, lo scandalo, si fanno nuove leggi riguardo al pericolo di YouTube e tutti gli influencer si mettono a produrre il proprio video online per parlare dell'argomento in questione. Articoli su siti di videogiochi, gente che commenta e gente che viene shadowbannata. Io che vengo shadowbannato.

Ieri sera ho visto un video di un influencer che seguo con molto interesse da quasi vent'anni; il suo campo è la sicurezza informatica e tende a portare argomenti che riguardano l'internet, la politica e le aziende. Una persona che reputo razionale e pragmatica, quel genere di esperto alla Bressanini dove se dice qualcosa solitamente si tende a tacere e annuire con interesse.

In questo video raccontava di questo incidente d'auto e lo raccontava con un tono basso, afflitto e lento. Usando parole feroci come "uccisione" nonostante affermasse di non sapere come si sono svolte le dinamiche, rimarcando la natura di bambino della vittima, parlando di aziende e dei carnefici che lucrano sul cadavere con quella malsana proprietà transitiva della colpa del "se non prendi attivamente le distanze da quelle persone sei loro complice" che ha portato già a tanti casi di persone che si sono ritrovati con una vita distrutta a causa di un'accusa infondata.

Come fa una persona razionale a ridursi in questo stato? Sia chiaro, di per se il video aveva degli spunti interessanti, ma questi erano soffocati da questo "grasso" di retorica che saltava da un personaggio alla Salvini all'attivismo inteso oramai su internet come "woke". E le reazioni a questo video sono in linea con l'impressione che mi ha dato, si passa da chi afferma che ci manca un'infrastruttura morale a chi vorrebbe che tornasse la leva obbligatoria perché si sa… nei paesi dove si va in guerra ci sono meno crimini, credo e sicuramente non tornano a casa fascisti.

Io pongo una critica, sulla retorica usata affermando di condividerne i contenuti e dopo uno scambio di battute mi trovo shadowbannato. E… WTF?

Ma non è il solo YouTuber a darsi a reazioni eccessive di fronte al dissenso quando viene criticato su un argomento per lui d'importanza morale. Un noto filosofo su YouTube affermò mentre guardava il video di una manifestazione (o rivolta, non ricordo cos'era) che chi non trovava disgustoso le azioni della polizia avrebbe dovuto abbandonare il suo canale.

Avrei potuto anche non condividere le azioni della polizia. Ma disgusto? Il mio stomaco non mi provocava quella reazione, forse due dita in gola mi avrebbero aiutato ma non credo che sarebbe stato considerato valido.


Ho sempre avuto un problema con la religione. Non mi piace il dogma, aborro la fede e credo che l'elemento più subdolo del sistema religioso sia la morale. Puoi smettere di credere in Dio, puoi diventare scettico e critico su determinate "verità" ma quanto ci vuole invece per togliersi quella sensazione di disgusto e cattiveria provocata dalla morale?

Il fatto che le reazioni che ho visto su questo evento mi ricordavano sia un atteggiamento di una certa destra che di una certa sinistra non è un caso. È l'atteggiamento che nasce dalla morale. La stessa morale che porta a essere fortemente contrari all'omosessualità, all'aborto, ai transgender e la stessa moralità che fa di ogni questione una battaglia sociale. Perché anche l'omofobia è di per se una battaglia sociale. Ognuno con la propria società ideale che vuole imporre agli altri, una società ideale che sa essere giusta e lo sa perché deriva dalla propria morale. Deriva sempre dalla propria morale, magari per intima convinzione (più che su prove positive).


Forse proprio davanti alla tragedia, proprio sulle questioni in cui siete moralmente più attaccati. Fateci un meme, rideteci un po' su. Perché siamo sinceri… non dovrebbe fregarcene un cazzo.

Si può poi parlare dei genitori, di come se siamo indifferenti a tutto la società andrebbe in rovina e blablabla. Si. Vero. Non dico che non bisogna fare niente, dico solo che non dovrebbe avere un peso reale sull'individuo. Si parla di educazione ai sentimenti nelle scuole, io proporrei un'educazione all'apatia. Al non farci coinvolgere, al desensibilizzarci dal marketing emozionale ad avere un occhio più critico e una mente più razionale. La pancia lasciamola per quando andiamo al cinema con i popcorn.

E siamo sicuri che con una società apatica a nessuno fregherà più un cazzo di chi ti scopi, se ti metti a piangere oppure sei fai l'uomo e tanto altro. Non era questa la società a cui molti aspirano?