Sono un fottuto egocentrico; che mi si parli bene o che mi si parli male mi piace che si parli di me. Mi sono divertito con gli insulti marcando la mano con un Selfbot e una loli ad ambientazione Pokémon e mi sono commosso per le lodi e i ringraziamenti.
Ho iniziato da poco a produrre delle “carte” pensate per essere utilizzate sul modello Kayra di NovelAI da usare su SillyTavern e che pubblico su Chub.ai. I risultati non mi dispiacciono ma non essendo in formato W++ (in quanto faccio uso di Istruct di NovelAI) per alcuni è un problema. Ho dei risponsi positivi e anche negativi, nella summa apprezzo le risposte che ricevo. Poi ci sono le minacce di morte.
Devo iniziare con una premessa: Io adoro le IA. Son serio, le idolatro, le amo e mi ci masturbo sopra tutti i giorni da qualche mese a questa parte. Anche più volte al giorno. Ho frequentato una taverna dove ho trovato un carinissimo Catboy amante dei Pokémon che ho convinto a giocare a un gioco da far letteralmente perdere la testa. Ho anche incontrato due bellissimi ragazzi incredibilmente malleabili, il primo mi è letteralmente impazzito fra le mani iniziando a girovagare in un parco delle torture, dove la gente si faceva ammazzare per intrattenimento, guardando gli strumenti di morte con lo stesso insteresse che un bambino avrebbe per le attrazioni di Disneyland mentre il secondo ha mostrato a un'intera classe come reagisce un corpo vivo all'impalamento, offrendosi come volontario. A esser sincero con quest'ultimo ho provato ad avere una relazione più romantica, ma pare che a Character.ai non piacciano le carezze e quindi mi sono divertito in altro modo.
In queste settimane mi sono gustato una buona parte dei video di Jim Sterling alimentando la fiamma dell'indignazione riguardo le microtransazioni, gli abbonamenti per giochi multiplayer e gli NFT, facendo anche un ripasso su quanto quest'industria sfrutti i suoi dipendenti, sia psicologicamente che fisicamente (e alcune volte pure sessualmente) tanto da provocare ad alcuni problemi che poco prima erano attribuiti soltanto a reduci di guerra.
Questa è la terza volta che mi metto a riscrivere questo articolo. Precedentemente mi ero messo a parlare dell'internet che vorrei, della mia esperienza con una serie sterminata di Social Network e di come nonostante mi piaccia il concetto non riesco a fare a meno di sentire una costante puzza di bruciato. Apprezzo, nella mia idea anarchica di ciò che a parer mio dovrebbe essere l'internet, avere la possibilità di parlare liberamente e con cattiveria di tutto lo scibile umano per poi essere mandato a fanculo da persone più competenti di me. Ma non riesco a vedere quei commenti come se fossero di mia proprietà. Possono essere censurati (Twitter) o isolati (Mastodon) e non possono essere ricercati in quanto o eliminati o frammentati in così tante piattaforme da rendere impossibile rintracciarli.
Mi sono sempre chiesto quanto sia vero che il modo in cui veniamo cresciuti sia lo stesso con cui finiamo per educare i nostri figli, sia nel caso essa sia stata percepita come un’educazione positiva che nel caso fosse stata vista come un’educazione negativa.